Thursday, May 31, 2007

Il mac è "pazzamente grande"

Il mac è "pazzamente grande"

Molti utenti informatici sono ossessionati dalla potenza del proprio computer e addirittura alcuni esercitano il cosiddetto "overclocking", ossia fanno girare il processore a velocità più alte di quelle previste dalla casa costruttrice.
Vero è che spesso, per l'aumento delle prestazioni hardware richieste dai nuovi programmi, soprattutto dai giochi, che richiedono molte risorse, il pc finisce per diventare obsoleto in pochissimo tempo, mentre un televisore può andar bene per tutta la vita. E' importante però anche ricordarsi che non sempre l'aggiornamento hardware è un buon affare per l'utente, anche se lo è sicuramente per produttori e rivenditori di materiale informatico.

Mi sono iniziato all'informatica guardando mio cugino armeggiare su un pc col sistema operativo MS-DOS: egli digitava comandi per me misteriosi e sembrava avesse la potenza di un mago che lancia incantesimi! Da quando mi interesso al mondo dell'informatica la fissazione di trovare il miglior sistema operativo ha cominciato ad abitare i miei pensieri: scoprii presto che questa preoccupazione non era soltanto un mio cruccio ma era condivisa da molti altri utenti nel mondo e aveva dato luogo a dibattiti e discussioni sui newsgroup di UseNet.

Fino a non molto tempo fa la scelta di fronte alla quale si poteva trovare chi avesse deciso di acquistare un personal computer era, sostanzialmente, quella tra un computer Apple col sistema operativo Macintosh e un pc IBM-compatibile col sistema operativo Dos/Windows. A quanto leggo oggi su riviste, siti internet ma anche quotidiani sembra che un terzo sistema si stia imponendo: Linux, un sistema basato su Unix ma distribuito gratuitamente e in grado di funzionare su diverse piattaforme.

I punti forti di questo sistema sarebbero la stabilità e la potenza, oltre naturalmente al fatto che la sua distribuzione gratuita ne facilita l'adozione: molti siti web funzionano su un sistema Linux e ho letto che perfino le poste americane lo hanno adottato per gestire l'enorme movimento postale degli Stati Uniti.

Arrivo al Macintosh: cosa avrebbe di tanto interessante da farlo preferire ad altri sistemi? A mio avviso questa domanda merita una risposta articolata:

1) E' un sistema nato per lavorare e non per "smanettare".
Tutti i problemi tecnici che sono la croce e la delizia degli "smanettoni" non si presentano col Mac o, almeno, si presentano in misura minore.

2) E' un sistema amichevole, "user friendly".
Non c'è bisogno di avere una laurea in ingegneria elettronica per avere la speranza di riuscire a farlo funzionare.

3) La complessità è affidata al computer.
Non è che il mac sia meno complesso di altri sistemi operativi, solo che si occupa lui di effettuare i compiti più complessi, che sono completamente trasparenti (nel senso che non si vedono) all'utente (questo è esattamente il compito di un sistema operativo).

Insomma, come ha detto Steve Jobs il mac è "pazzamente grande" (per gli anglofoni: "insanely great").
Post Scriptum: "Insanely Great" è anche il titolo di un libro scritto da Steven Levy sulla creazione del Macintosh (pubblicato da Penguin).

Per ulteriori informazioni vi rimando al sito della Apple e al sito di un giornalista esperto dei computer Apple, Luca Accomazzi.

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